Energia nucleare e scacchiere mondiale

25/07/09

25/07/09


Grazie alla scoperta della radioattività, alla definizione del modello atomico di Ernest Rutherford e Niels Bohr e grazie alla pubblicazione della teoria della relatività ristretta del pacifista Albert Einstein, intorno al 1900 comincia il secolare ciclo energetico del nucleare.

Negli USA dal 1951 (prima centrale elettrica nucleare, EBR1 ad Arco in Idaho) al 1979 (incidente del reattore di Three Mile Island, in Pennsylvania), si susseguirono enormi investimenti per la costruzione di centrali nucleari. Dopo il 1979 c'è stata invece una diminuzione della costruzione di nuovi impianti dovuta sia alle preoccupazioni politiche sull'uso del nucleare a scopo politico-militare, sia soprattutto alla caduta dei prezzi relativi del petrolio e del gas naturale. Di contro c'è stato un aumento della produzione di energia nucleare grazie al completamento dei reattori ordinati negli anni precedenti.

Ma sul rilancio del nucleare nell'ultimo decennio, quali fattori hanno influito?

Sicuramente il prevedibile aumento della domanda energetica di Cina e India e l'instabilità politica dei Paesi produttori di petrolio del Golfo Persico sono due elementi chiave. Un altro fattore è l'incertezza sul gas naturale russo per via delle relazioni conflittuali tra Russia e i Paesi confinanti. Bisogna altresì considerare il rinnovamento dei vecchi reattori nucleari: in Europa ne discute soprattutto la Gran Bretagna (un terzo delle centrali andranno sostituite entro il 2020) che ha inoltre il problema del declino produttivo petrolifero del Mare del Nord. Il dibattito è aperto anche in Olanda, Spagna e Svizzera, mentre Finlandia, Francia e Romania hanno già optato per la costruzione di nuove centrali nucleari.


Agence France-Presse ci informa che la Cina intende investire 50 miliardi di dollari per la costruzione di 40 reattori. Idem Mosca, che cerca di ridurre la propria dipendenza dal gas naturale.

L'Italia è l'unico grande Paese non nucleare dell'Europa potenza e non avendo una propria capacità tecnologico-ingegneristica in questo campo, qualora optasse per la soluzione del nucleare (come sembra) dovrà rivolgersi ad altri Stati.

Da fonti International Energy Agency e World Nuclear Association del 2007 deduciamo che le centrali nucleari attive in Europa sono 166 (più 4 in costruzione), in USA 104, in Russia 31 (+7), Giappone 55 (+2), Sud Korea 20 (+3), Canada 18 (+2), India 17 (+6), Cina 11 (+5) e in altri Paesi 17, per un totale di 439 reattori sparsi sul pianeta, 34 in costruzione (Argentina, Iran e Pakistan stanno realizzando la loro prima centrale nucleare) e 81 pianificati (26 Cina, 11 Giappone, 7 USA e Russia, 5 Sud Korea, 4 India e Canada).

L'energia nucleare è uno dei più grandi risultati dell'industrializzazione della scienza fisica nel XX secolo, ed insieme a petrolio e gas naturale è uno dei campi su cui si incontrano e scontrano le potenze mondiali nell'imperialismo.