Influenza H1N1: informazioni utili

09/11/09

09/11/09


ULTIMO AGGIORNAMENTO: MERCOLEDÌ 03 MARZO 2010
Contagi: dal 19 ottobre 2009 i contagi in Italia certi sono 4.500.000 (13% degli abitanti)
Decessi correlati (e non causati da): 235 a oggi, 17 dall'inizio del 2010 (190 persone, ossia l'81%, presentavano almeno una condizione di rischio). In Europa sono 4266 (26% del totale mondiale) e i morti sottostimati nel mondo sono 16226 (46% nel continente americano).
Percentuale decessi correlati ad A-H1N1 su contagiati: 0,005% (dato mondiale 0,013%)
Percentuale decessi correlati a normale influenza stagionale: 0,2%
Quantità vaccini in Italia: previste 40 milioni di dosi a coprire il 40% della popolazione; dal 12 ottobre a oggi sono stati distribuiti circa 10 milioni di vaccini; già vaccinate 865 mila persone in Italia (con 22900 "richiami").
Categorie a rischio: neonati e lattanti; anziani con deficit psichici e/o fisici; soggetti aventi altre patologie già in atto; donne in gravidanza; cardiopatici; persone con insufficienza respiratoria ed asmatici; persone con disturbi mentali; persone con insufficienza renale; obesi con Indice di Massa Corporea (IBM) > 30; immunodepressi; soggetti in precarie condizioni igienico-sanitarie. Ovviamente sono da non vaccinare le persone allergiche alle sostanze contenute sopra elencate. La precedenza dei vaccini ha priorità nei bambini (6 mesi - 14 anni); seguono le donne in gravidanza ed i soggetti da 14 a 64 anni facenti parte delle altre categorie a rischio; è altamente consigliata la vaccinazione soprattutto ai lavoratori della sanità, della scuola ed agli appartenenti alle forze dell'ordine: ciò per evitare il collasso dei sistemi cardine statali.
Mutazione del virus: abbiamo notizia di una mutazione del virus in Norvegia ed in altri Paesi del mondo, tra cui la Spagna. In attesa di sviluppi sappiamo solo che è mutato l'amminoacido 1, rendendo più aggressivo ma meno contagioso il virus stesso. Non sono mutate le caratteristiche antigeniche, quindi vaccini ed anticorpi sono ancora efficaci.
Reazioni avverse al Focetria: fino ad ora, grazie alla rete nazionale di farmacovigilanza, sono state segnalate 731 persone (di cui 50 gravi) aventi avuto sospette reazioni avverse al vaccino Focetria. Le reazioni osservate rientrano per il 90% nella normale casistica: febbre, cefalea, dolori articolari e astenia.
Composizione vaccino Focetria (Novartis): antigeni di superficie del virus dell'influenza (emoagglutinina e neuraminidasi, propagato su uova) del ceppo analogo a quello A/California/7/2009 (H1N1)v (X-179A) 7.5 microgrammi (di emoagglutinina) per dose da 0.5 ml; adiuvante MF59C.1 contenente squalene (9.75 milligrammi), polisorbato 80 (1.175 mg), sorbitan trioleato (1.175 mg); eccipienti: sodio cloruro, potassio cloruro, potassio fosfato monobasico, sodio fosfato dibasico diidrato, magnesio cloruro esaidrato, calcio cloruro diidrato, sodio citrato, acido citrico, acqua per preparazioni iniettabili. Residui in tracce di proteine di uova e di pollo, ovalbumina, kanamicina e neomicina solfato, formaldeide e cetiltrimetilammonio bromuro. Presenza totalmente innocua di thimerosal nel multidose da 10 flaconcini.
Composizione vaccino Pandermix (Glaxo Smith Kline): virus influenzale frazionato, inattivato, contenente l'antigene (propagato in uova) equivalente a A/California/7/2009 (H1N1)v ceppo analogo (X-179A) 3.75 microgrammi (di emoagglutinina). Adiuvante AS03 composto di squalene (10.69 milligrammi), DL-a-tocoferolo (11.86 milligrammi) e polisorbato 80 (4.86 milligrammi). Eccipienti contenuti nel flaconcino con la sospensione: polisorbato 80, octoxynol-10, tiomersale (5 microgrammi), sodio cloruro, sodio fosfato, bibasico, potassio fosfato monobasico, potassio cloruro, magnesio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili. Eccipienti contenuti nel flaconcino con l'emulsione: sodio cloruro, sodio fosfato bibasico, potassio fosfato monobasico, potassio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili. Sospensione ed emulsione devono essere miscelate tra loro.
Composizione vaccino Celvapan (Baxter): virione intero influenzale inattivato, contenente antigene (propagato in cellule Vero, ricavate dal rene di scimmia verde africana) di A/California/7/2009 (H1N1)v 7.5 microgrammi (di emoagglutinina). Eccipienti contenuti nel flaconcino con la sospensione: polisorbato 80, trometamolo, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Test: nessuna differenza rispetto al vaccino dell'aviaria (cambia solo, ovviamente, il ceppo H1N1 contenutovi anziché il ceppo H5N1). Ecco perché non c'è stata necessità ad eseguire un ulteriore fase di test. Spiega l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMEA): "Decine di anni di esperienza con i vaccini per l'influenza stagionale indicano che l'inserimento di un nuovo ceppo in un vaccino non dovrebbe influire sostanzialmente sulla sicurezza o sul livello di protezione offerta dal vaccino. La raccomandazione del Comitato ad autorizzare questi due vaccini è basata sulle informazioni relative alla qualità, sicurezza ed immunogenicità, incluse informazioni su studi clinici in più di 6000 soggetti, generati all'epoca dell'autorizzazione dei vaccini mock-up, come pure sulle informazioni relative al cambio del ceppo virale da H5N1 a H1N1." Le aziende produttrici dei vaccini, tengono in costante monitoraggio gli eventuali effetti avversi delle prime vaccinazioni, comunicandoli ai vari ministeri ed ai vari enti preposti.

F.A.Q.
- Frequently Asked Questions (Domande più comuni e risposte) -

L'influenza H1N1 è letale? NO. Ad oggi non ci sono fatti che dimostrino che questo virus abbia causato la morte di qualche persona. L'influenza A-H1N1 è però correlata ad altre patologie presenti in alcuni soggetti deceduti. Gli effetti più seri e pericolosi sono provocati dalle complicanze dell'influenza, e non dall'azione diretta del virus.

Quali sono i suoi sintomi? Sono molto simili a quelli della normale influenza stagionale: febbre, sonnolenza, inappetenza, tosse. Altri sintomi riscontrati in adulti sono: cefalea, malessere generalizzato, sensazione di febbre (sudorazione e brividi), debolezza; quelli respiratori sono tosse, mal di gola, congestione nasale. Per i bambini bisogna inoltre considerare il fatto che quelli più piccoli non riescono a descrivere i sintomi generali. Questi sintomi potrebbero manifestarsi ai nostri occhi come "comportamentali" da parte del bambino: pianto, irritabilità, mancanza di appetito. Nel lattante la malattia si manifesta spesso accompagnata da vomito e diarrea, ma di rado da febbre.

Qual è la paura allora? La preoccupazione principale è quella della "mutazione" del virus: modificando le sue caratteristiche sfuggirebbe inizialmente all'identificazione ed i vaccini sarebbero inutili. Quella della mutazione è una possibilità, ma non è detto che avvenga. In secondo luogo ci si preoccupa per il blocco che il virus potrebbe causare contagiando i lavoratori dei servizi di base del sistema, soprattutto medici, infermieri, lettighieri, trasportatori, forze dell'ordine e, per ultimo, i lavoratori della scuola. Queste sono persone che per definizione lavorano a contatto diretto con gruppi ampi di individui, ed essi stessi possono essere i diffusori del virus nella comunità.

Esistono cure per questo virus? NO. Non esistono cure che guariscano da un'infezione virale, sia essa influenzale o di altro tipo. Gli antivirali servono a stimolare la creazione di anticorpi da parte del nostro organismo che combattono l'infezione.

Lo squalene è pericoloso? NO. Come elencato sopra lo squalene è una delle sostanze che aiutano l'azione del vaccino. Lo squalene viene prodotto anche nel fegato dell'uomo, non solo negli squali e nella maggior parte dei viventi. Non esistono casi di un suo effetto letale, o quantomeno tossico, nelle quantità contenute nei vaccini. Non esiste nessuna correlazione tra squalene e Sindrome del Golfo (Gulf War Syndrome, GWS), come erroneamente ipotizzato anni addietro.

Il mercurio è pericoloso? NO. Nelle dosi di Focetria c'è l'assenza di mercurio. Nelle multidose abbiamo la presenza di Thimerosal, un conservante comune derivato dal mercurio: parliamo dell'etil mercurio (tranquillamente metabolizzato dall'organismo e non tossico), e non del metil mercurio (composto naturale nocivo per l'uomo). Non esiste alcuna correlazione tra mercurio contenuto nei vaccini in generale e disturbi o malattie di alcun tipo, particolarmente quelle neuromuscolari e l'autismo.

La vaccinazione è obbligatoria? NO. L'immunizzazione è altamente consigliata per le categorie a rischio: già malati per altre cause e lavoratori dei settori fondamentali. Una persona adulta non appartenente a queste categorie è meglio lasci la priorità a chi ne ha veramente bisogno. Non precipitatevi nei pronto soccorso e nelle ASL, rubereste tempo prezioso ai malati.

È pericoloso mangiare carne suina? NO. Mangiare prodotti suini (lavorati e maneggiati secondo norme igieniche appropriate) stagionati e/o cotti internamente a 70-80 °C non costituisce alcun pericolo: a quelle temperature i virus ed i batteri non sono resistenti e quindi muoiono.

Come e dove informarsi? Oggi sconsiglio di farlo seguendo i telegiornali ed i quotidiani. Un libro scolastico di biologia è sufficiente a farsi un'idea generale della materia trattata; foglietti illustrativi contenuti per legge in ogni confezione vi danno un quadro generale; se siete abituati a cercare informazioni sul web concentratevi sui link elencati qui sotto. Evitate di seguire falsi medici, "guaritori", alternativi dell'ultim'ora, giornalisti ignoranti, strilloni dietrologi, ma soprattutto RIVOLGETEVI AL VOSTRO MEDICO DI FIDUCIA (fatelo prima telefonicamente). Se siete dubbiosi anche dopo averlo contattato, leggete (e capite) i contenuti del primo link più sotto. I migliori medici NON siamo noi stessi, ma coloro che sono specializzati e che dedicano il loro tempo a studiare, imparare, applicare.

Possiamo prevenire l'ammalarci? NO. In realtà possiamo solo ridurre (e di molto) il rischio di contagio. Il primo accorgimento è quello di evitare i luoghi affollati (ma non isolarsi in casa). Lavarsi bene e spesso le mani e se sono non pulite non avvicinarle ad occhi, naso, bocca, è un altro accorgimento fondamentale (che dovrebbe divenir abitudinario). Gettare subito i fazzoletti usati per pulirsi naso e bocca nei contenitori per i rifiuti (e non in strada). Non esponetevi al freddo.

Link utili

FAQ Organizzazione Mondiale della Sanità (in italiano)

Focus del Ministero della Salute italiano (numero call center: 1500, lun-ven 08:00-18:00)

Focus dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (in lingua inglese)

Categorie a rischio (in dettaglio)

Caratteristiche del vaccino Focetria e foglio illustrativo

Caratteristiche del vaccino Pandremix e foglio illustrativo

Caratteristiche del vaccino Celvapan e foglio illustrativo

ISID, International Society for Infectious Diseases

EpiCentro, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

Google Map in tempo (quasi) reale per seguire gli sviluppi della pandemia

Timeline della diffusione dell'influenza A-H1N1 da metà luglio a fine ottobre

Blog di biotecnologia, biologia molecolare e microbiologia

Blog di informazione scientifica e debunking

Dizionario

Influenza: malattia infettiva provocata da virus RNA a singolo filamento negativo della famiglia Orthomyxoviridae. I tre tipi principali di influenza che colpisce l'uomo sono A, B e C: il virus influenzale di tipo A è il più pericoloso (virulento). L'influenza cosiddetta "suina" è il sottotipo H1N1, sigla che indica la quantità di glicoproteine superficiali (nel nostro caso una di Hemagglutinin, Emoagglutinina, ed una di Neuraminidase, Neuraminidasi). Ogni anno assistiamo a due stagioni influenzali con picchi in inverno: uno nell'emisfero boreale ed uno in quello australe.

Virus: organismo parassita non classificato in nessuno dei cinque regni di raggruppamento, in quanto, universalmente, non è stato ancora definito o meno come essere vivente, ma si pone tra regno animale e materia inanimata. Esso è formato da una molecola di acido nucleico (macromolecola in grado di riprodurre copie da se stessa, come il DNA, Desossiribonucleic Acid, Acido Desossiribonucleico. Nel nostro caso parliamo di Ribonucleic Acid, Acido Ribonucleico, detto RNA) avvolta in una capsula proteica che può vivere e riprodursi solamente all'interno di una cellula.

Classificazione tassonomica: metodo di organizzazione in gruppi. In immunologia è fondamentale al fine di trovare il virus che provoca una determinata infezione e quindi poter estrarre antigene virale per le immunizzazioni. Nel caso di influenzavirus A-H1N1 in questione abbiamo questa classificazione:

Phylum: Virus - Classe: V (RNA a singolo filamento negativo) - Ordine: Mononegavirales - Famiglia: Orthomyxoviridae - Genere: Influenzavirus A - Specie (tipo): Influenza A virus - Sottotipo: H1N1

Ceppo virale: virus accomunati dalla quasi totalità del genoma (circa il 99.9%), ma troppo simili per essere distinti in due generi diversi.

Vaccino: piccola quantità di antigene introdotta in un organismo tramite metodo di immunizzazione attiva detto "vaccinazione". Lo scopo di tale somministrazione è quello di indurre il sistema immunitario alla produzione di anticorpi specifici contro quella data malattia. Un vaccino attenuato (come il Sabin contro la poliomielite, o il vaccino antitubercolosi) contiene virus indeboliti che aggrediscono la cellula ma non sono in grado di replicarsi, rimanendo sostanzialmente inerti. Il risultato è che quasi sempre essi non provocano la malattia. Un vaccino con virus uccisi induce comunque la produzione di anticorpi (immunoglobuline G, con vita più breve rispetto alle altre Ig), ma essi sono in quantità inferiore rispetto al primo tipo di vaccino in quanto non si riproducono: esempi sono il Salk antipoliomielite (somministrato per via parenterale, che a differenza del Sabin creava portatori sani di polio e l'immunizzazione era limitata nel tempo) ed i vaccini contro tifo, colera, peste, pertosse e quelli usati nella prevenzione dell'influenza. Un'altra tipologia di immunizzazione attiva prevede che al posto dei virus vengano utilizzate le tossine virali (vaccini contro difterite e tetano), sempre riconosciute come antigeni dai linfociti B. Esistono anche vaccini sintetici (ad esempio quello contro l'epatite B), ossia composti da proteine sintetizzate in laboratorio e identiche a quelle naturali.

Immunizzazione: la vaccinazione è uno dei metodi artificiali con cui si introducono nell'organismo i vaccini. Questa somministrazione produce un'immunizzazione attiva in quanto stimola i linfociti B a produrre attivamente gli anticorpi. L'immunizzazione passiva si ha fino a poco dopo la nascita: alcuni anticorpi passano dalla madre al piccolo tramite allattamento al seno. Il neonato è così protetto da malattie come la poliomielite ed il morbillo (ma non dalla pertosse, ad esempio). Se per patologie come poliomielite e morbillo ci si può immunizzare a vita con una dose di vaccino, a volte non basta la somministrazione di una sola dose di antigene (è il caso di tifo e colera), ma è necessario provvedere all'assunzione di ulteriori dosi "di richiamo". Una tecnica di immunizzazione passiva è la sieroterapia, consistente nel somministrare ad un paziente anticorpi prodotti da un'altra persona sana ed avente già anticorpi specifici. Il prelievo di anticorpi prodotti invece da una persona malata serve a scopo protettivo (gli anticorpi sono detti "gammaglobuline umane" oppure "immunoglobuline"), come nel caso di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, oppure a scopo preventivo, come avviene quando ci si sposta verso aree geografiche con alto rischio di contrarre alcune malattie. La difesa fornita dall'immunizzazione passiva ha durata breve (due o tre settimane) rispetto a quella propria dell'immunizzazione attiva, in quanto gli anticorpi somministrati vanno via via distrutti e sostituiti dallo stesso organismo. Se questi metodi non sono sufficienti a contrastare l'agente patogeno si può procedere con prudenza e moderazione alla chemioterapia, mezzo grazie al quale la durata della vita media della nostra specie è fortemente aumentata e grazie a cui alcune pericolose malattie possono oggi definirsi quasi eliminate (come tubercolosi e poliomielite).

Sistema immunitario: midollo osseo, linfonodi, milza, timo, tonsille, sono organi e tessuti principali del sistema immunitario. Esso è il nostro apparato di difesa naturale, in cui delle cellule dette globuli bianchi contrastano le azioni distruttrici di microrganismi entrati nel nostro corpo. I "soldati semplici" atti alla difesa sono i fagociti, globuli bianchi che inglobano e poi demoliscono le sostanze estranee presenti nei tessuti e nel sangue. Essi si dividono in neutrofili (60% dei globuli bianchi totali) e macrofagi (sviluppatisi dai monociti e costituenti il 6% dei globuli bianchi totali): differiscono per forma del nucleo, citoplasma granulare e non, velocità e lentezza di movimento, poca durata di vita e longevità. Per i parassiti di dimensioni maggiori (quindi pluricellulari), intervengono eosinofili e basofili, mentre l'ultima barriera difensiva naturale è composta da linfociti B (la denominazione è relativa alla "Borsa di Fabrizio", organo corrispondente degli uccelli in cui questi globuli hanno origine) e linfociti T (prodotti alla base del collo, nell'organo chiamato timo). I linfociti B fabbricano anticorpi (immunoglobuline) contro l'agente patogeno, mentre i linfociti T non producono anticorpi, ma collaborano con le altre cellule e tra loro stessi. T helper aiuta i globuli bianchi e senza di esse i linfociti B restano inattivi; le cellule T soppressori inibiscono l'azione sia di linfociti B che di fagociti, onde evitare una risposta immunitaria eccessiva rispetto alla patologia. Il terzo tipo di questo linfocita è la T killer, che distrugge la cellula infettata dal virus prima che esso possa proliferare; essa agisce anche verso cellule innocue entrate nell'organismo, causando così talvolta anche fenomeni di rigetto post-operazione di trapianto organi. La madre comune dei globuli bianchi è la cellula staminale presente nel midollo osseo, da cui si sviluppano anche i globuli rossi.

Antigene: è detta "antigene" qualsiasi sostanza in grado di scatenare la risposta immunitaria acquisita. Questi sono sia microrganismi, sia tossine da essi prodotte, sia sostanze innocue come il polline.

Anticorpo: per contrastare l'azione di un antigene, il linfocita B produce una proteina globulare chiamata immunoglobulina. Questo anticorpo si lega all'antigene e ne induce l'eliminazione.

Si ringraziano Salvo Di Grazia, medico chirurgo, e Giuliano Parpaglioni, biologo, per il supporto tecnico.

Il seguente articolo NON è da intendersi come insieme di consigli medici, ma come articolo di informazione scientifica. L'unico consiglio doveroso da seguire è quello di rivolgersi SEMPRE al proprio medico di fiducia o a una struttura ospedaliera.