La guerra di Korea (1950) - Parte I

15/07/14

15/07/14


Dal 25 giugno 1950 al 27 luglio 1953 sulla penisola di Korea viene combattuta una guerra devastante che lascia sul campo poco meno di 3 milioni di morti. La Korea del Nord, grazie al supporto di Cina e URSS e agli aiuti minori di Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania e Ungheria, invade la Korea del Sud superando il 38° parallelo che divideva la penisola dopo la cacciata dei giapponesi avvenuta cinque anni prima. L'obiettivo dei due regimi era quello della riunificazione sotto un'unica bandiera, ma le cose non andarono per il verso giusto.

Per capire meglio la guerra di Korea, bisogna conoscere la situazione economica e politica internazionale di quegli anni e dei precedenti: la Seconda Guerra mondiale e la "guerra fredda" tra USA e URSS, infatti, sono il palcoscenico su cui si sviluppa anche la trama del conflitto koreano.

Il 1939 è l'anno di inizio della Seconda Guerra mondiale. Gli Stati Uniti d'America, dopo sei anni di New Deal, subiscono la politica keynesiana di intervento statale nell'economia per la ripresa del mercato. Dieci milioni sono i disoccupati, un tasso del 17% (5% in meno rispetto all'anno più acuto della grande depressione, il 1933). Alla fine dell'agosto 1940, dopo la sconfitta francese, gli inglesi cedono agli americani le proprie basi in America in cambio di 50 cacciatorpediniere. A causa della legge del 1939, in sostituzione del Neutrality Act di tre anni prima, che applicava alle forniture di armi americane la clausola cash and carry, nel novembre del '40 la Gran Bretagna aveva già sborsato più di 4 miliardi e mezzo di dollari. L'8 dicembre il primo ministro Winston Churchill (1874-1965) chiede al presidente USA Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) di impedire la rovina completa dell'Inghilterra, e il 29 dicembre Roosevelt dichiara alla radio che gli Stati Uniti devono essere "il grande arsenale delle democrazie". L'11 marzo del 1941 viene promulgata la Lend-Lease (legge "affitti e prestiti") che concede all'Inghilterra un credito illimitato e dà al presidente degli Stati Uniti il potere immenso di utilizzare a suo giudizio la produzione bellica americana. Questo "aiuto" viene esteso alla Russia di Iosif Stalin (1878-1953) a seguito dell'attacco da parte della Germania nazista.

A sinistra i tecnici della British Royal Ordinance Corps assemblano il carro leggero M2A4 "Al Capone" arrivato nel 1941 dagli USA grazie al programma Lend-Lease.
A destra gli aerei B-25 e P-39 in Alaska nel 1942 attendono i test da parte dell'Ufficio Sovietico per gli Acquisti: gli aerei fanno parte del programma Lend-Lease degli Stati Uniti per l'URSS.

Il 20 giugno 1943 Stalin liquida il Komintern, cioè la Terza Internazionale, come prova agli alleati angloamericani della sua piena collaborazione. Nell'anno le importazioni vengono aumentate di sei volte rispetto al 1936, mentre le esportazioni, rispetto al '40, sono solo un quarto del volume. Con il programma americano "affitti e prestiti" e con il Mutual Aid inglese e canadese, l'URSS riceve un aiuto di 13 miliardi di dollari, 11,2 dei quali statunitensi (la media annuale durante il conflitto è di 3 miliardi). La metà degli aiuti americani è costituita da materiale bellico: 14.500 aerei, 7.500 carri armati, 1 mld di dollari in artiglieria, munizioni e macchine utensili, 2.000 locomotive, 300 mila tonnellate di metalli non ferrosi, 18 km di tessuti, 11 milioni di paia di scarpe, ecc.. Detto in politichese: l'URSS consuma la merce, mentre gli USA producono e superano la crisi di produzione.  Il 22 novembre ci fu la Conferenza del Cairo incentrata sul coordinamento delle azioni degli Alleati contro il Giappone. Uno dei punti toccati fu proprio la Korea, la quale sarebbe dovuta diventare, secondo i futuri vincitori della Seconda Guerra mondiale, libera e indipendente.

Nel 1944, a luglio, vengono firmati gli accordi monetari di Bretton Woods: durante la Conferenza l'Inghilterra rivela la condizione di un Paese che ha liquidato le proprie riserve estere di crediti e che ha perso gran parte delle fonti che li originavano, pertanto si trova costretta ad attingere dalle riserve USA. L'economista John Maynard Keynes (1883-1946) si fa interprete delle esigenze britanniche che tendono a riequilibrare la posizione internazionale del proprio Paese, ma gli USA escono da Bretton Woods con l'affermazione della propria supremazia finanziaria e la volontà di intervenire più attivamente in Europa per essere in grado di sostenere un alto sviluppo industriale.

Sul piano diplomatico in autunno seguono seri contrasti fra i due cugini dell'Atlantico. Alla Conferenza di Mosca, imperniata sulla spartizione delle zone di influenza, Churchill e Stalin si accordano per il controllo inglese della Grecia, per quello russo della Bulgaria, e per l'influenza alla pari nei riguardi della Jugoslavia. Gli americani sono contrari a questa spartizione. Alla fine dell'anno l'ammontare delle forniture USA agli Alleati raggiunge i 36 miliardi. L'intervento diretto nella Seconda Guerra mondiale rappresenterà per gli USA una spesa totale di 341 miliardi di dollari. L'espansione del conflitto su scala mondiale è ciò che ha permesso agli Stati Uniti d'America di consolidare la propria supremazia imperialistica.

Gli antagonismi tra le varie potenze imperialistiche portano al fallimento di una serie di conferenze internazionali nel 1945 (Yalta, San Francisco, Potsdam) che riguardano i problemi delle Nazioni Unite, della spartizione della Germania, del controllo della Polonia e dei trattati d'armistizio con gli Stati vinti, problemi ripresi continuamente negli anni successivi e sui quali si svilupperà poi la "guerra fredda". Già prima della pace gli USA si preparano al passaggio da una economia di guerra, che ha dilatato enormemente la base produttiva, a un altro tipo di economia, che non può fare a meno però della militarizzazione e dell'accentuazione dell'intervento statale. A fine anno la produzione è già inferiore del 31% al livello massimo raggiunto in febbraio. La caduta colpisce il settore dei beni strumentali con un ribasso di quasi la metà. Il crollo è dovuto all'arresto della produzione bellica e alla fine del sistema "affitti e prestiti", che hanno fortemente abbassato le esportazioni. Il 6 agosto gli americani sganciano la bomba atomica "Little Boy" su Hiroshima provocando 100 mila morti. Il 9 agosto, mentre la seconda bomba atomica USA "Fat Man" si apprestava a polverizzare quasi 40 mila giapponesi a Nagasaki, i carri armati sovietici entrano in Korea da Nord e sei giorni dopo il Giappone si arrende agli Alleati.

Nel 1946 la riconversione permette una ripresa, con una ristrutturazione tecnologica che fa triplicare la quantità dei beni d'investimento. Un altro fattore positivo è rappresentato dalla ripresa edilizia destinata in tre anni a quadruplicare in valore rispetto al 1940. Gli USA diventano i fornitori mondiali di beni, specie verso i Paesi da ricostruire. Il valore delle esportazioni, infatti, passa da 4 miliardi di dollari nel 1940 a 10 nel 1946. Un anno prima viene concesso all'URSS un prestito di 250 milioni di dollari al 2,3% di interesse con scadenza a trent'anni. Gli aiuti UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) all'URSS raggiungeranno i 200 milioni. L'URSS assorbe un quarto delle macchine utensili esportate dagli Stati Uniti, unitamente ad autocarri, macchine agricole e attrezzature elettriche. In cambio gli USA importano dall'URSS il 50% dei propri acquisti di cromo e il 40% di quelli di manganese.


L'export USA raggiunge i 14,7 miliardi di dollari nel 1947. Sul piano diplomatico avviene il lancio della "dottrina Truman". Il presidente Harry Truman (1884-1972) dichiara al Congresso la gravità della situazione internazionale in Grecia e in Turchia; chiede 400 milioni di dollari per aiuti a questi due Paesi, dicendo che è la millesima parte della somma spesa per la Seconda Guerra mondiale. Nella politica di "aiuti" si innesta la strategia dei due blocchi contrapposti.

Il 4 maggio il governo francese di Paul Ramadier (1888-1961) decide di allontanare i ministri del Partito Comunista Francese. Stessa sorte il 31 maggio in Italia, con Alcide De Gasperi (1881-1954) nei confronti dei ministri del PCI.

La costituzione dei due blocchi si determina il mese successivo: il segretario di Stato George Catlett Marshall (1880-1959) lancia il suo piano di "aiuti" all'Europa accampando il dollar gap, cioè la mancanza di dollari che affligge i Paesi europei. La bilancia USA, deficitaria per 3 miliardi di dollari prima della guerra, raggiunge un surplus di 6,8 mld. In ottobre si ha la reazione sovietica al Piano Marshall, con la costituzione del Kominform, l'ufficio d'informazione che ha lo scopo di allineare i partiti stalinisti alla strategia sovietica della "guerra fredda". Nel periodo 1945-1947 gli aiuti USA all'URSS sono stati 2,1 miliardi su 2,3 elargiti nel mondo.

La crisi degli scambi USA-URSS determinata dal Piano Marshall, nel 1948 fa scendere l'export del 50%, mentre funziona il sistema crediti-prestiti accordati con lo European Recovery Program, però la ricostruzione del potenziale economico dei maggiori Paesi europei determina anche un rallentamento dell'esportazione USA in determinati settori. L'eccedenza delle esportazioni si riduce del 46% rispetto a quella del 1947 e ciò aumenta l'offerta per il mercato interno, col conseguente aumento degli stock invenduti. In Europa si ha la modifica del sistema di alleanza in atto fino all'anno precedente con i trattati diretti contro la Germania. L'ONU riconosce la Repubblica di Korea (Korea del Sud) come unico governo legale koreano.

Nel 1949 gli Stati Uniti subiscono una recessione della produzione industriale. A fronte della media di 1,9 milioni di disoccupati dell'ultimo trimestre 1948, vengono raggiunti i 3,6 milioni. Per combattere la recessione Henry Truman porta le spese per beni e servizi, per trasferimenti e per il Piano Marshall a 8 miliardi di dollari. È proprio in questo anno che si determinano le condizioni per lo sviluppo della "guerra fredda", espressione forse coniata dallo scrittore George Orwell (1903-1950) nel '45 e poi entrata anche nella terminologia dei discorsi all'ONU. Il "blocco di Berlino", in atto da luglio quando i sovietici hanno posto il blocco alle zone occidentali per ritorsione alla messa in circolazione del marco tedesco, fa parlare apertamente di possibilità di una nuova guerra mondiale. Il Patto Atlantico, pensato da Truman fin dal 1946 e firmato a Washington il 4 aprile del '49, entra nella fase esecutiva: il 22 settembre il Congresso approva un programma di forniture militari ai membri del Patto che ammonta a 1 miliardo e mezzo di dollari per il 1949-1950. Lo stesso giorno Truman annuncia lo scoppio della prima bomba atomica sovietica (avvenuto il 29 agosto in Kazakistan col nome in codice "Operazione prima luce"). Gli aiuti militari riguardano soprattutto i Paesi europei, a parte 500 milioni stanziati a Grecia, Iran e Turchia. Il riarmo occupa in Europa e negli USA circa 6 milioni di addetti: l'Italia spende per la difesa il 14% del proprio bilancio (256 milioni di dollari), la Francia il 18 e l'Inghilterra il 23.

In Cina la sconfitta di Chiang Kai-shek (1887-1975) ad opera del Partito Comunista Cinese di Mao Tse-tung (1893-1976) determina una revisione della politica americana in Asia. Dalla fine della Seconda Guerra mondiale, la fase "cinese" dell'appoggio a Chiang Kai-shek è costata 3,5 miliardi che sono valsi anche ad arricchire una cricca di funzionari e generali corrotti. Truman ha lanciato in gennaio il famoso "quarto punto" sulla cooperazione degli Stati Uniti alla elevazione dei Paesi sottosviluppati. Il 21 settembre Mao Tse-tung proclama a Pechino la Repubblica Popolare Cinese.

Sempre in settembre, con la creazione di un governo tedesco occidentale, la questione tedesca assume nuovi aspetti perché nascono i partners dei due blocchi: Germania Occidentale e Germania Orientale. Il "blocco di Berlino" praticato dall'URSS, però, si risolve in un fallimento, perché ha favorito la politica di contenimento praticata dagli Stati Uniti: il ponte aereo organizzato dagli americani permette da otto mesi un traffico giornaliero di 5 mila tonnellate di merci, con un costo annuo valutato allo 0,4% del bilancio USA. Anche militarmente si rivela una nuova esperienza, soprattutto per l'addestramento dei piloti.

Il primo trimestre del nuovo anno è caratterizzato da tendenze espansive per la ripresa degli affari negli Stati Uniti. Nel maggio del 1950 il ministro francese degli Affari Esteri Jean-Baptiste Nicolas Robert Schuman (1886-1963) in collaborazione con l'Alto Commissario al Piano Jean Monnet (1888-1979 - tutt'e due tra i futuri padri fondatori dell'Unione Europea), propone un memorandum per superare l'antagonismo secolare tra Francia e Germania. Il Piano consiste nel "porre l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto un'alta autorità comune, in un'organizzazione aperta alla partecipazione degli altri Paesi d'Europa". La proposta è accolta dagli USA, l'URSS la critica, l'Inghilterra comincia un negoziato ma poi si rifiuta di abbandonare una parte di sovranità nazionale. In giugno iniziano i negoziati a sei tra Francia, Germania, Italia e i Paesi del Benelux, incoraggiati dall'inizio della guerra di Korea.