La questione palestinese - Parte I

02/08/13

02/08/13


Seconda parte, terza parte

Poche regioni al mondo hanno avuto alle spalle una storia così lunga e complessa. Forse le vicende di nessun'altra suscitano emozioni altrettanto forti nell'opinione pubblica mondiale. E questo è pericoloso, perché si perdono di vista conoscenza, analisi e comprensione dei fatti.


Nella culla dell'umanità

La regione mediorientale è certamente una delle più importanti nella storia dell'umanità: questa godeva infatti, a partire dai millenni successivi alla fine dell'ultima glaciazione, di molteplici vantaggi, dal clima caldo alle ricchezze del territorio (fertile, irrigato da grandi fiumi, ricco di foreste), fino alla geografia che ne faceva centro di movimenti umani e dunque officina di esperienze.

Tutto ciò ha indubbiamente contribuito a fare di questa regione la culla dell'agricoltura e dell'allevamento, e dunque della grande rivoluzione economico-sociale che ha segnato l'avvio della civiltà. Qui sono nate prima di altrove le città, le società classiste e gli Stati, le lingue, gli scambi commerciali, le culture e le religioni.

E il passato storico-religioso pesa ancora oggi su questa regione come forse in nessun'altra parte del mondo. Solo per dare un'idea della profondità dei legami come delle divisioni millenarie che segnano i seguaci delle tre grandi religioni monoteiste (ebrei, cristiani e musulmani), prendiamo due esempi particolarmente significativi: la figura di Abramo e la Città Santa di Gerusalemme.


Patriarca di tre religioni

Così come per la figura di Gesù Cristo e molti altri personaggi religiosi, non esistono testimonianze indipendenti e contemporanee sulla vita di Abramo che dimostrino la sua esistenza storica reale.

Secondo la leggenda Abramo è patriarca comune a islamismo, ebraismo e cristianesimo, difatti è stato definito come "il padre di tutti i popoli". Morto all'età di 175 anni, sepolto a Hebron accanto alla moglie Sara, sarebbe stato il capostipite di una delle tribù che, tra il 2000 e il 1500 p.e.V., si spostarono dalla Mesopotamia verso la terra di Canaan in Palestina e vi si stanziarono dopo una vita seminomade nel corso della quale Abramo si sarebbe spostato in Siria, in Egitto e infine nella penisola arabica.


Queste le principali differenze della figura di Abramo secondo le tre religioni:

  • per gli ebrei risalirebbe ad Abramo il merito del patto con Dio che ne fece il popolo eletto. Da Isacco deriverebbero gli ebrei
  • per i musulmani, invece, che considerano comunque Abramo uno dei grandi profeti dell'Islam, il figlio che egli avrebbe offerto in sacrificio sarebbe stato Ismaele, nato dalla serva Agar e poi cacciato da Abramo insieme alla madre dopo la nascita di Isacco. Gli arabi discenderebbero quindi da Ismaele
  • per i cristiani, egli fu l'artefice della scelta monoteistica a cui si ricollegò Gesù Cristo, che non a caso parla dei suoi fedeli come "figli di Abramo"

Le comuni radici che caratterizzano i popoli della regione trovano dunque conferma anche nella mitologia, oltre che nella storia, nella geografia e nella genetica. È quindi facile capire perché la figura di Abramo sia sempre stata tenuta in particolare considerazione dai sostenitori di una linea "ecumenica", di dialogo fra le tre grandi religioni monoteiste.


La Città Santa

Quanto a Gerusalemme, questa città rappresenta non a caso uno dei nodi del conflitto israelo-palestinese certamente più instricati. Popolata da poco più di 800 mila abitanti di cui due terzi ebrei, un terzo musulmani e poco più di 15 mila cristiani, la città è considerata "santa" per tutt'e tre le religioni e, quindi, per quasi metà dell'umanità.

Per l'ebraismo il luogo dove sorgeva il Tempio di Gerusalemme (e dove successivamente furono edificate le moschee), il Monte Morià, rappresenta l'unico luogo ove Dio è sempre presente, ed è dunque l'unico luogo al mondo a essere eternamente "santo". La Gerusalemme ebraica è raccolta attorno alla memoria del Tempio costruito da Salomone 900 anni prima della supposta nascita di Cristo, poi distrutto dai babilonesi e ricostruito, poi ristrutturato sotto Erode e infine distrutto definitivamente dai romani.

Muro del Pianto

I resti del muro di sostegno occidentale, noti come "Muro del Pianto", sono sacri per tutti gli ebrei. Sul Monte Sion (da cui il termine "sionismo" che indica il movimento organizzato dagli ebrei per preparare il ritorno in Palestina), invece, si venera la tomba di Re Davide, che fece di Gerusalemme la capitale del regno.

Secondo l'Islam la città si chiama al-Quds, "La Santa", ed è il terzo luogo sacro dopo le saudite La Mecca e Medina, ed ogni abitante di Gerusalemme è "un combattente di Allah". Il centro religioso della Gerusalemme musulmana è rappresentato dallo "al-Haram al-Sharif" ("Nobile Recinto"): si tratta della Spianata delle Moschee. Questo è il luogo dove sorgeva il Tempio degli ebrei e dove, nel 691 e.V., il secondo vicario di Maometto, Omar Ibn al-Khattàb, eresse attorno alla roccia che avrebbe visto l'ascensione di Maometto, lo splendido santuario ottagonale dorato noto come "Cupola della Roccia" (a cui si affiancherà la moschea Al Aqsa nel 705).

Cupola della Roccia

Da sottolineare come la contiguità del Muro del Pianto con il Nobile Recinto abbia provocato gli scontri peggiori, con migliaia di morti, soprattutto nell'ultimo secolo, cioè in coincidenza con la lotta politico-militare per la spartizione della Palestina.

Infine il cristianesimo, secondo cui Gerusalemme è il sito che ha visto la predicazione, la passione e la morte di Gesù, nonché il luogo in cui i credenti dicono di aver trovato, nel IV secolo e.V., le tracce di quello che per loro era il Messia. Il più importante santuario della Gerusalemme cristiana è la Basilica del Santo Sepolcro, costruita nel 325 dall'imperatore Costantino per onorare il luogo di sepoltura di Gesù. Successivamente la chiesa ha subito, nel corso della storia, sia ampliamenti che distruzioni di varia natura.

Basilica del Santo Sepolcro

Ma, soprattutto, la Basilica è stata oggetto di varie diatribe e lotte tra le diverse confessioni cristiane (cattolici, ortodossi, armeni, copti abissini, greci), che ancora oggi se la spartiscono contendendosi, spesso con violenza, ogni pietra e piastrella. Si stima che a Gerusalemme vi siano circa 120 diverse confessioni religiose di matrice cristiana.